Davide Bottiglieri – Le cronache di Teseo

Carissimi amici oggi la famiglia di Letterando si allarga e accoglie un nuovo autore che vado a presentarvi.

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Nome: Abraham Tiberius Wayne (alias Davide Bottiglieri)
data e luogo di nascita: 28 aprile del 1992. Salerno (Italia)
segno zodiacale: Toro
blog: Abram Tiberius Wayne
Nonostante la sua giovane età ha già una collezione di riconoscimenti di tutto rispetto:
– Premio Letteratura Italiana Contemporanea nel settembre 2014, indetto dalla Laura Capone Editore con la quale compie il suo esordio editoriale con la silloge Poeti Contemporanei.
– Nel 2014 viene inserito nella collana Riflessi della Pagine Editore.
– Nel maggio 2015 vince il XII Concorso di Poesia d’Amore ” Tra un fiore colto e l’altro donato” indetto dalla Aletti Editore.
– Nel luglio 2015 viene pubblicato nell’omonima silloge.
– Vince il concorso “Cronache dalle terre oscure”,con tre racconti brevi fantasy.
– Nell’agosto 2015 viene pubblicato nell’antologia Felicemente Horror vincendo la selezione proposta dal noto blog letterario Pegasus.
– Sempre nell’ottobre 2015 risulta finalista del concorso “E’ già autunno!” indetto dalla Montegrappa Edizione e viene inserito nella XVII raccolta antologica “Les cahiers du Troskij Cafè”.

Davide è nostro ospite perchè voglio presentarvi il suo libro:

Le cronache di Teseo

Racconti – Edizioni Les Flaneurs

Authore: Abraham Tiberius Wayne (Davide Bottiglieri)

€ 2.99

“Un libro che raccoglie sei racconti dedicati all’eroe greco Teseo. Un fantasy dall’anima ellenica”.

Un libro che raccoglie sei racconti dedicati all’eroe greco Teseo. Un fantasy dall’anima ellenica”.
È proprio così che si presenta questo libro che si legge veloce e con piacere. Davide ci racconta le prove che si trova a dover affrontare Teseo per dimostrare di meritare il trono in successione al padre.
È un viaggio fantastico che l’autore descrive poggiando sulle basi della mitologia classica arricchendo di particolari fantasiosi che ne alleggeriscono il peso e animano di avventura. Molti sono i nomi di dei, semidei, eroi, e altre figure, più o meno moti a tutti, che hanno popolato i racconti epici e che l’autore mette a intralciare il cammino dell’eroe, a volte per aiutarlo nelle sfide altre volte per mettere a prova la sua forza, la sua saggezza, la sua umanità e il suo valore di uomo e di guerriero al fine di forgiare la figura ideale di sovrano. È così che l’autore ci consegna l’immagine di un re esemplare: un sovrano ideale.
Le scene di lotta sono ben descritte e le atmosfere che ne emergono sono in perfetta sintonia con l’epoca riuscendo tuttavia ad evocare immagini fantastiche che scivolano in paesaggi degni della classica narrazione fantasy e quello che io definirei l’universo fantastico.

“La raccolta mira a interessare lettori adolescenti! La mitologia classica è bellissima, tuttavia non sempre la si fa apprezzare a dovere nei licei (io per primo l’ho amata tardi); inoltre c’è da aggiungere che non si tratta di una lettura semplice perché spesso appesantita dagli intervalli filosofici che ne rallentano un po’ il ritmo. Ho provato a riproporre degli episodi che ho trovato affascinanti, in una forma più appetibile all’adolescente di oggi (gli scontri e la violenza non sono mai mancati nell’epica classica), facendo attenzione a non alterare la storia e le caratteristiche del mito: in pratica, ho cercato di trovare una chiave di avvicinamento alla letteratura greca per chi non la digerisce ancora nella sua forma originale”.

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Quindi un libro adatto a tutte le età, molto originale che noi di Letterando consigliamo e vi consigliamo anche di tenere d’occhio questo autore emergente che non mancherà di regalarci ancora sorprese e successi.

Intervista semiseria con Donatella Perullo

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«Ciao Donatella, benvenuta sul nostro blog, vorresti  descriverci la tua vita da autrice dando anche consigli a chi volesse intraprendere questa strada?»

«Ciao Letterando, lo faccio con vero piacere. Descriverò la mia giornata dal mattino: mi alzo presto, in genere a svegliare me e mio marito è una delle cameriere che ci serve la colazione a letto. Spalanca le tende permettendo alla luce del sole di invadere la stanza e a me di godere della vista del magnifico giardino che circonda la villa. Dopo una lunga passeggiata tra gli alberi insieme ai miei levrieri afgani e una doccia rigeneratrice, consulto Agenore, che tiene sotto controllo le royalty che quotidianamente mi fruttano le vendite dei miei best seller e mi fa il punto sugli investimenti da fare. Alle nove sento l’agente e impartisco ordini alla cuoca per il pranzo, dopo di che mi reco nello studio progettato dallo stesso architetto che ha curato il design di quello del mio amico Stephen (per voi comuni mortali Stephen King ndr) e chiudo la fatidica porta che mi permette di isolarmi dal mondo e ottenere la concentrazione necessaria a “creare”. Dopo quattro o cinque ore di lavoro indefesso – tempo che varia in base all’ispirazione – lascio lo studio e mi reco in sala da pranzo dove incontro la mia famiglia, do una pacca amorevole a mia figlia, tornata per le vacanze dalla lussuosa università inglese, e un bacio fugace a mio marito, in procinto di recarsi di nuovo sui campi di golf, quindi mi affido alle cure dell’estetista e del curatore d’immagine.

I party di gala sono la parte più stressante dell’intera giornata, non parliamo poi dei viaggi in giro per il mondo a presentare i romanzi al pubblico estero.

Le ore prima del sonno, invece, sono dedicate alla lettura e come suggerisce il buon Stephen, (sempre King ndr) bisogna leggere anche libri brutti per capire quali errori non fare.

Se posso darvi un consiglio, aspiranti scrittori, non fate mai l’errore di cedere i diritti cinematografici. Sì, è vero, guadagnerete qualche soldo in più, ma lo stress del contribuire al casting, del seguire la sceneggiatura perché non travisino le vostre storie e del recarvi sul set provoca uno sfibramento considerevole.»

«Donatella?»

«Sì, Letterando, dimmi».

«Ma ‘sto film dove lo proiettano di preciso?»

«Perché, si capisce che sto esagerando un po’?»

«Solo un pochino? Non tirarla tanto per le lunghe e tira fuori la verità.»

«Va bene, però sognare fa bene alla salute.»

«Sì, ma ora devi dire la verità perché chi legge deve capire com’è la vita di un’autrice emergente.»

«Emergente? Io non so ancora cosa voglia dire emergere. Confesso, la mia giornata tipo non è esattamente come l’ho descritta. Scrivo da quando ero bambina. Avevo nove anni quando elaborai il mio primo racconto e sedici quando terminai il primo romanzo fantasy. Mio padre è sempre stato un mio sostenitore, mamma non proprio. Il rumore della macchina da scrivere la innervosiva.

A pensarci bene c’è sempre stato qualcosa che ha remato contro la mia voglia di scrivere, ma, si sa, gli amori contrastati sono da sempre i più forti e resistenti. Sono sempre riuscita a rubare un po’ di tempo per dedicarmi alla creazione delle mie storie. Dopo i compiti, quando ero studentessa, –  non ditelo a nessuno, ma qualche volta anche durante – e poi,  dopo il lavoro da adulta, e oggi da quando l’azienda per cui lavoravo è fallita, dopo tutte le esigenze della mia famiglia.

Parliamoci chiaro, finora ho pubblicato diversi racconti e decine di recensioni per la rivista on line I-Libri, ma non ho mai guadagnato un solo centesimo, anzi no, mi correggo, cinque anni fa mi classificai terza a un concorso letterario e vinsi cento euro. Quello è stato fino a oggi l’unico guadagno economico che mi ha elargito la passione per la scrittura.

Faccio distinzione tra guadagni economici e quelli morali perché se dovessi fare un unico cumulo tra la soddisfazione che mi da lo scrivere e quei cento euro, allora la mia vita sarebbe davvero da miliardaria. Neanche respirare però procaccia denaro e per me scrivere è quasi come respirare, non potrei vivere senza. Comunque alla fine di questo mese uscirà il mio romanzo fantasy Lacrime d’Ametista

«Ah, e lo dici così? Allora comincerai a guadagnare».

«Che fai Letterando, ora mi prendi anche in giro? La Butterfly Edizioni è una casa editrice piccola ma seria, non chiede alcun contributo – altrimenti non avrei mai firmato il contratto – e mi dà una percentuale dignitosa sulle vendite, ma con le spese che dovrò affrontare per le presentazioni, la promozione e tutto il resto, sarò fortunata se ci uscirò in pari.»

«Quindi non capisco, qual è il messaggio che vuoi lanciare a chi ci sta leggendo?»

«Il messaggio è duplice. Ai lettori puri, quelli che non si sono mai sognati di scrivere nulla se non il loro diario segreto o la nota della spesa, dico di non idealizzare la vita dei loro autori preferiti perché solo uno su duemila – anzi meno – vive di scrittura. Aggiungerei di non prendere sottogamba la pirateria. Ogni e-book scaricato abusivamente, soprattutto quando si parla di scrittori italiani emergenti, scava un fosso sotto i piedi del povero autore allontanandolo sempre più dalla agognata superficie.  A chi invece sogna di diventare scrittore dico di non smettere mai, ma solo se scrive per passione e non perché pensa di raggiungere il successo e la ricchezza. Scrivere non rende, non in Italia. Se volete diventare ricchi pensate a qualcos’altro.»

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Cambia mestiere N. 1: i suggerimenti di Laura Bellini.

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Laura Bellini

Inauguriamo con la brava scrittrice Laura Bellini la sezione dedicata ai possibili mestieri alternativi. Caro esordiente, se ti va male c’è sempre un’alternativa…

«Hai davvero pubblicato dei libri?»

È una delle domande che ci si sente rivolgere più spesso quando si incontra qualcuno che ha casualmente trovato il tuo romanzo in libreria. Ti guardano come se fossi diventato un alieno e tu ti accorgi che nella loro mente si stanno formando immagini di soldi facili e notorietà.

«È il tuo lavoro, quindi?»

Eccola la domanda successiva, quella che ti permettere di infrangere tutti i loro vaneggiamenti.

«Si guadagna dal sette al dieci per cento sul prezzo di copertina, dubito che la vendita dei miei romanzi sia in grado di dare da mangiare a me e ai miei figli!»

In effetti è così, se non sei tra i pochi fortunati ad aver venduto milioni di copie, difficilmente quello dello scrittore potrà essere un mestiere per te, piuttosto dovrai barcamenarti fra una marea di altri impegni e la passione che ti spinge a creare storie.

Io, per esempio, nonostante abbia pubblicato sette romanzi, ho due lavori. Faccio  l’estetista in un centro massaggi del mio paese e la cuoca, (due giorni a settimana), nella caserma dei vigili del fuoco.

Strappo peli a signore attempate che vengono in vacanza nei centri termali cercando un amore passeggero che le faccia sentire ancora ragazzine, oppure taglio calli, respiro l’aroma inconfondibile dei funghi delle unghie, estirpo punti neri sperando che strizzando troppo il naso non fuoriesca altro, o faccio massaggi a persone convinte che una volta entrati nell’acqua termale non si debba più fare una doccia. Un ciclo di cure termali dura dodici giorni…

C’è da dire che stare fra la gente mi è d’aiuto per la costruzione dei personaggi dei miei romanzi. Perché fare l’estetista, a volte, è un po’ essere psicologi e saper ascoltare ciò che i clienti ti raccontano.

Essendo però questo un lavoro prettamente estivo e dovendo io fare la spesa anche in inverno, ho avuto la fortuna di trovare un posto come cuoca nella sopracitata caserma. Questo è il lavoro dei miei sogni, adoro cucinare, e quando ho iniziato già pregustavo l’idea dei manicaretti che avrei potuto creare, ma come spesso accade, la realtà non è proprio quella che si immagina.

La mia ditta si aspetta che in due ore io riesca, nell’ordine, a pulire, compilare una quantità indefinita di moduli, sistemare la merce in arrivo, eliminare gli involucri della merce, preparare il pranzo per mezzogiorno composto da un primo, contorni freddi, un contorno caldo, secondo e frutta, sparecchiare, lavare i piatti e ripulire ogni cosa prima di poter andare a casa. Ah…dimenticavo! Ogni cosa che si tocca va sanificata!!!

Adoro questo lavoro e non lo cambierei con niente al mondo, ma per guadagnarsi la pagnotta bisogna sudarsela, purtroppo non è sufficiente avere il proprio nome in copertina ed essere esposto fra gli scaffali di qualche libreria.

Eppure sono sicura che a qualsiasi scrittore, o aspirante tale, voi domandiate se la fatica vale la candela, la sua risposta sarà sempre affermativa.

Non c’è niente di più gratificante che vedere le pagine bianche che, a poco a poco, si anneriscono di parole. Niente che ti fa compagnia più dei personaggi di cui stai narrando le vicende. Essi ti faranno isolare dal mondo, perdere diottrie davanti allo schermo del computer, arrabbiare quando non seguiranno quello che tu avevi previsto per loro, ma saranno i tuoi migliori amici anche una volta che avrai posto la parola fine al romanzo.

Ecco perché noi, poverini squattrinati scrittori, continuiamo a scrivere e lo faremo anche se non guadagnassimo un caffè a settimana con le vendite dei nostri lavori!

Potete seguire Laura Bellini sulla sua pagina ufficiale  di Facebook https://www.facebook.com/IlMondoDopoTe?fref=ts