La Fiera delle Parole contro Bitonci – atto unico

 

Antefatto
PADOVA. Nel documento di programmazione attività culturali allegato al bilancio di previsione 2016 manca la Fiera delle Parole, non è prevista, cancellata!, dimenticata? No, sostituita.

fiera delle parole

Sembra che nell’organizzare l’edizione del 2015 il/la Patron del Festival della parola scritta sig.ra Bruna Coscia non abbia accolto i suggerimenti del sindaco. Massimo Bitonci si è risentito decidendo di sopprimere l’evento per poterlo organizzare liberamente secondo le linee previste dalla sua giunta: “…, non vedo per quale motivo il sottoscritto, che non più tardi di un anno e mezzo fa è stato votato dalla maggioranza dei padovani insieme con un preciso programma elettorale pure in campo culturale, dovrebbe ora disattendere quel programma e replicare gli eventi culturali delle amministrazioni precedenti.” (Corriere del Veneto 20/01/2016)

La Fiera delle Parole che è arrivata alla sua 9° edizione, le prime 4 svoltesi a Rovigo e traslocata a Padova dal 2011, ha offerto negli anni incontri e spettacoli vantando la presenza di intellettuali, autori e artisti che hanno sempre dimostrato di apprezzare la nostra bella città e la sua iniziativa.
Il centro storico della città per una settimana si è animato di eventi organizzati nei palazzi simbolo della cultura e spettacolo patavino come il teatro Verdi; il meraviglioso palazzo della Ragione, il Palazzo Moroni, sede del municipio; le scuole e la storica Università, la seconda in Italia dopo Bologna che nella lista dei nomi illustri che hanno vi insegnato può vantare la presenza di Galileo. Il caffè Pedrocchi, detto caffè senza porte, antico ritrovo degli intellettuali; per non parlare delle librerie grandi e piccole che in occasione di avvenimenti come questo sono per ovvi motivi in prima linea. L’offerta fornita ha ottenuto risultati crescenti negli anni e l’ultima edizione, quella di ottobre 2015, ha attirato in città 70 mila persone in sei giorni.
Si conclude così la storia della Fiera delle Parole versione padovana. La 10° edizione dovrà trovare una nuova location. Padova chiude le porte alla kermesse di Bruna Coscia.
sgarbi e bitonciDichiara il sindaco Massimo Bitonci: “Ho proposto a Vittorio Sgarbi di fare il direttore artistico di un grande festival letterario che si terrà a Padova in ottobre. Un festival aperto davvero a tutti, senza alcuna ideologia di carattere politico. Un festival ad amplissimo raggio, con la presenza di autori italiani e internazionali. Un festival che avrà una formula e magari anche un nome diversi da quelli che ha avuto in passato”.
Diceva un noto cantautore: “Non cambiar la regola, se regola già c’è” e se poi la regola non era così male?, ma già ben collaudata?, un peccato cancellarla. Certo le imperfezioni ci sono, ma i collaudi a questo servono. Non sarebbe stato meglio partire da una piattaforma già strutturata per ingigantire l’evento?
La ragione della scelta drastica di eliminare la Fiera delle Parole per avviare un evento culturale tutto nuovo mi sembra la conseguenza di una totale mancanza di umiltà e dello smarrimento dell’obiettivo che rende sacro un evento culturale: la cultura.
Non riusciamo proprio a imparare niente dalla storia. Siamo davvero i figli sciocchi dell’Antica Grecia? Le guerre si fermavano durante i giochi Olimpici e noi non riusciamo a mettere da parte l’arrivismo e i giochi di potere per celebrare degnamente le doti letterarie di intellettuali e artistiche?
Tutti pronti a schierarsi ora da una parte e ora dall’altra. Sembra la fiera del galletto, il galletto padovano appunto, che impettito fronteggia l’avversario pronto a morire pur di difendere la posizione di supremazia. Le guerre iniziano sempre così e poi tutti perdono sempre qualcosa. Non imparerà mai l’essere umano che le sinergie aiutano a migliorare e a crescere?
Ed è così che la kermesse letteraria che poteva diventare un evento di risonanza internazionale e dare risalto alla nostra bella città, la città dei “Gran Dottori” ora cambierà volto.
Intanto la Fiera delle Parole inventata e organizzata da Bruna Coscia, è contesa dalle città e paesi limitrofi, la vuole Verona, la chiede Este, la reclama Rovigo. Questo evento sta prendendo un’identità itinerante.
apollo1Non ci resta che invocare la protezione di Apollo e sperare che non imbracci il suo arciere.
Alla fine, tra i due litiganti potrebbe risultare vantaggioso avere due eventi a cui assistere e, se vogliamo vedere il lato positivo, una maggiore offerta culturale: un festival di sinistra e uno di destra e, noi in mezzo; noi che poco ci curiamo delle beghe di palazzo; che leggiamo il libro e non incensiamo l’autore; che non chiediamo la razza, la religione, l’ideologia dell’autore quando acquistiamo un libro, ma leggiamo la sinossi e l’incipit per capire se ci può piacere la storia; noi che siamo critici e sappiamo leggere con attenzione cogliendo il buono e lasciando il cattivo, sposando il giusto e condannando gli errori.

Speriamo però che non si mettano in competizione per farsi i dispetti e che scelgano due periodi diversi per non trovarci nell’imbarazzo di dover scegliere a quale evento partecipare, perché a casa si fa zapping comodamente seduti sul divano quando le emittenti si fanno concorrenza con programmi interessanti, in casi particolari si registra una trasmissione mente se ne segue un’altra, ma per essere presenti agli interventi di due autori contemporaneamente ci vuole quel dono che ci è stato negato e che nemmeno la scienza è ancora stata in grado di produrre, chissà se Apollo ci verrà in aiuto lo chiederemo alla la sacerdotessa detta Pizia.

10363718_939424692772931_689260281877936841_n  M. B.

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Libro Vecchio (Prima pubblicazione 1975) Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallacci

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e Libro nuovo (2003) NAPOLEONEONE La voce del destino – Il sole di Austerlitz DI MAX GALLO

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Libro Vecchio (1960)   LA NOIA  di Alberto Moravia

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Libro nuovo – 2015 L’amica più preziosa di Monica Bauletti

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Libro Vecchio (in prima pubblicazione nel 1958) Il Gatto0pardo di Tomasi di Lampedusa

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Libro nuovo – 2015 Il cuore aspro del

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Libro Vecchio (in prima pubblicazione nel 1922) Siddharta di Hermann Hesse

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Libro nuovo – 2013 L’OCEANO NEL POZZO di Nino Famà

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Loredana Conti e i colori del suo “mondo di mezzo”: tra rosa e giallo.

cover

Scheda sintetica

Titolo: I Nomi delle Rose Selvatiche
Autore: Loredana Conti
Editore: Kindle Direct Publishing, 2015
ASIN: B012778NGG
Genere: romantic suspanse

Link d’acquisto:

http://www.amazon.it/gp/product/B012778NGG?keywords=i%20nomi%20delle%20rose%20selvatiche&qid=1442915420&ref_=sr_1_1&sr=8-1

Sinossi
Claudia e Luca.
Giovane e selvatica, lei, al suo primo impiego come fotografa in un prestigioso giornale. Cronista investigativo, lui, ha fatto della ricerca della verità la sua missione.
Divisi dall’età e dall’esperienza, un’attrazione incontrastabile li riconduce, dopo ogni scontro, l’uno nelle braccia dell’altra, a rischio della loro stessa vita. Luca, suo malgrado, trascinerà Claudia, nelle sue indagini sul “mondo di mezzo”, nel buio dei segreti, degli informatori, delle cronache di Mafia capitale.
Ma una rosa selvatica non si può possedere. Si può godere della sua bellezza soltanto lasciandola attaccata alla sua pianta; soltanto rinunciando ad essa. Così, combattuta tra la volontà di proseguire sulla strada che ha scelto per sé e quella che il destino gli spalanca davanti, Claudia dovrà scegliere…
A volte il destino ha soltanto bisogno di essere aiutato.

Estratto
Claudia si sentiva sull’orlo di un precipizio: qualcosa la avvolgeva, una normalità che non poteva esistere. Seducente, bella. Forse più bella dell’avventura di cui voleva ricoprire la sua vita. Il canto della sirena? Sì, Luca era una sirena. Da cui tenersi a debita distanza.
(…)
Ma lo desiderava? Quanto sforzo prendersi in giro! Lei desiderava soprattutto stare con lui. Possibilmente ogni secondo. Tutte le sue battaglie interiori per l’indipendenza le parvero all’improvviso delle vere ipocrisie. Stava bene con lui, cominciava a sentirsi adulta, importante. Sapeva che poteva imparare molto.

Biografia

Imprenditrice romana, Loredana Conti è riuscita a far convivere insieme un gatto bianco, un cane nero, un amato marito. E questo spiega anche un po’ la genesi dei suoi personaggi così contrastanti, che finiscono sempre per amarsi.
D’altronde si è formata sui libri di Rudolf Steiner e Aivanhov, dai quali ha preso ispirazione per le pillole di saggezza che si trovano spesso a corollario dei suoi libri.
Ha già pubblicato, sempre in formato ebook su Kindle Store di Amazon, la serie “Laura: L’avventura dei sentimenti nell’età di mezzo”.
“I nomi delle rose selvatiche” è il suo terzo romanzo.

Per saperne di più sull’autrice

Comunicato stampa:

http://www.informazione.it/c/05835807-409E-4A02-8B38-ABB869FB6E6F/Amore-e-Mafia-capitale-ne-I-nomi-delle-Rose-Selvatiche-il-romance-suspense-che-racconta-anche-l-attualita

Goodreads:

https://www.goodreads.com/book/show/26511829-i-nomi-delle-rose-selvatiche?from_search=true&search_version=service

Pinterest gallery:

GIUSEPPE DI BATTISTA, autore di: L’ALBA DI UN GIORNO NUOVO.

Giuseppe Di Battista

Giuseppe Di Battista

Carissimi amici di Letterando oggi ho il piacere di presentarvi Giuseppe Di Battista, un autore davvero simpatico. Leggendo le sue note non ho potuto che sorridere e mi sono sorpresa ad annuire spesso trovandomi d’accordo con le sue considerazioni. Il percorso che intraprende un autore emergente è formato da numerose tappe alle quali si arriva rimbalzando da una delusione all’altra sperando di infilare prima o poi la buca giusta pur senza crederci troppo. A fare gli autori, di questi tempi, si finisce col diventare filosofi, mi viene da dire. Bene, allora ecco cosa ci racconta di se Giuseppe (nome d’arte Joe Diba) in questa “autointervista” che simpaticamente ci regala

L'alba di un giorno nuovo

L’alba di un giorno nuovo

L’INTERVISTA ALL’AUTORE DELL’ALBA DI UN GIORNO NUOVO.

“MI E’ VENUTA L’IDEA DI UN’ INTERVISTA IMMAGINARIA TRA LE DUE ANIME DI ME STESSO.

GIUSEPPE DI BATTISTA INTERVISTA JOE DIBA SCRITTORE ALTER EGO AUTORE DEL ROMANZO.

COSI’, MI SONO DIVERTITO A FARE QUESTO GIOCO DELLE PARTI. “

GDB: Parlami della tua ultima opera L’alba di un giorno nuovo.

JOE DIBA: E’ un romanzo che ha avuto una lenta incubazione, Per spiegare il percorso che ha visto l’idea, la creazione e la finalizzazione di questo romanzo devo raccontare alcune cose di me.

GDB: Sono qui per questo, ti ascolto.

JOE DIBA: La mia attività di scrittore è cominciata nel 1993, dopo che due episodi mi hanno segnato la vita, uno negativo e l’altro positivo: la morte di mio padre in seguito ad una malattia, e la lettura de ” LA PROFEZIA DI CELESTINO” di James Redfield. Ho scritto un noir dal titolo IL SAPORE DELLA NOTTE. Ho partecipato a diversi concorsi e li ho fatti valutare da innumerevoli case editrici, ma non è andata bene. Sappiamo tutti come è difficile riuscire a farsi pubblicare. Per anni ho mollato un po’ la presa, poi ho deciso di proseguire a scrivere per il piacere di farlo e di autopubblicarmi, così recentemente ho partecipato al TORNEO LETTERARIO DI “IO SCRITTORE”, in cui mi sono divertito e ho ritrovato la voglia di scrivere, ed è in quel momento che è nata l’idea che ha ispirato L’ALBA DI UN GIORNO NUOVO…

GDB: E quale sarebbe questa idea?

JOE DIBA: Volevo unire il piacere di scrivere al mio percorso interiore, e di approfondire la conoscenza di alcuni temi esistenziali e dei misteri universali condividendoli con gli altri. Il romanzo così ha cominciato a prendere consistenza.

GDB: Beh, un po’ tutti gli autori scrivono per questo e amano farsi leggere.

JOE DIBA: Si è vero.

GDB: E allora dov’è la novità?

JOE DIBA: Il mio scopo è un po’ più profondo. Credo di avere raggiunto LA CONSAPEVOLEZZA e ciò mi ha aiutato a capire molte cose della vita e in parte anche il suo senso e voglio condividerlo con gli altri, non facendoli passare come verità assoluta ma confrontandomi con le esperienze degli altri. Anche perché ognuno di noi ha il suo OLEOGRAMMA DI VITA tutte le esperienze sono uniche e soggettive.

GDB: Credo di aver capito ma non voglio rovinare la sorpresa a chi leggerà il romanzo.

JOE DIBA: Ti ringrazio per questo. Poiché il romanzo è una specie di trhiller e molte rivelazioni vengono svelate capitolo dopo capitolo. Non voglio essere irriverente con il paragone, né essere presuntuoso ma L’ALBA DI UN GIORNO NUOVO è una via di mezzo tra la PROFEZIA DI CELESTINO ed il CODICE DA VINCI.

GDB: Wow, se le aspettative vengono rispettate è un romanzo da divorare.

JOE DIBA: Chi è interessato a leggerlo, lo potrà trovare in versione cartacea sul sito “IL MIO LIBRO” e presto può ordinarlo in qualsiasi libreria Feltrinelli, ed in versione e-book sul sito “LULU”. Per chi vuole approfondire i temi inerenti al romanzo, visiti il mio blog su libero ” IL VIANDANTE: VIAGGI NELLA FANTASIA.

GDB: Grazie per le informazioni e buona fortuna.

Grazie davvero Giuseppe/Joe. Ora che hai seminato una sana curiosità in noi che leggiamo di te, di te vogliamo sapere di più:

BIOGRAFIA. Giuseppe Di Battista (Joe Diba-pseudonimo) nasce il 24 gennaio del 1965 a Gonesse (S. et O.) in Francia da genitori italiani emigrati per lavoro. Trasferitosi a Torino, dove vive tuttora, frequenta le scuole dell’obbligo e poi frequenta l’istituto per geometra. Dopo il servizio militare entra alla Fiat e ci resta per quasi sei anni con diverse mansioni, da operaio generico a conduttore d’impianti di linea e infine collaudatore di vetture su strada, pista e rulli. Dopo la morte di suo padre a causa di un male incurabile Giuseppe entra in crisi e lascia la Fiat per andare a lavorare in un magazzino di ricambi. La tragedia della morte del padre lo porta a percorrere un percorso spirituale, comincia così la ricerca alle domande esistenziali. Si avvicina alla New Age, rimanendo fulminato dalle letture de “La profezia di Celestino” e “L’alchimista”. Sempre in questo periodo comincia la sua attività di scrittore e nasce così il suo primo romanzo “il sapore della notte” un noir che ha molti spunti autobiografici, seguito da “specchietto per le allodole” un thriller alla Die Hard, e Arma Letale. Un’operazione ambiziosa anche perché lo costringe a fare diverse ricerche e studi, poiché Giuseppe non è mai stato a New York, dove è ambientato il romanzo (Salgari insegna che si può scrivere con successo e attendibilità anche di luoghi mai visitati). Partecipa con questi due romanzi al premio letterario L’AUTORE con entrambe le opere, non vince ma gli viene proposta una pubblicazione con partecipazione. Giuseppe non accetta per motivi finanziari ma anche di principio, poiché se qualcuno offre un servizio, in questo caso, una storia da fare leggere, deve essere pagato e non pagare. Ecco che così negli ultimi tempi Giuseppe Di Battista decide di auto pubblicarsi, e nasce la nuova opera letteraria “l’alba di un giorno nuovo”. Ormai quarantanovenne sposato, con un bambino di sei anni e con un lavoro abbastanza sicuro come magazziniere da più di quindici anni, Giuseppe se non viene pubblicato se ne fa una ragione e scrive solamente per il piacere di farsi leggere. Attività recenti:

partecipa alle preselezioni per il talent sulla scrittura Masterpiece in onda su Rai tre, ma senza fortuna.

Ha partecipato a “Io Racconto”, a Pesaro e ad altri concorsi letterari per romanzi e racconti, alcuni ancora in corso, tra i quali questo di Casa Sanremo writer. http://blog.booksprintedizioni.it/news/item/678-thriller-a-casa-sanremo-writers L’alba di un giorno nuovo è stato auto pubblicato su Il mio libro e con codice ISBN su La Feltrinelli. Ha scritto due raccolte di racconti: Veli nella realtà e Joe Diba, il Narratore. Specchietto per le allodole fu scritto e terminato più di 20 anni fa, inviato a varie case editrici, ha avuto una buona valutazione da parte di una casa editrice prestigiosa, che però ha consigliato alcuni miglioramenti, e una variazione nel finale. Ripreso negli ultimi tempi da Giuseppe che ha fatto tesoro dei consigli ricevuti, questo thriller ha avuto una seconda vita. L’autore ha variato anche il titolo in Blackout-tutto ebbe inizio quella notte…, che gli ha portato fortuna, poiché fa parte dei 19 finalisti di Casa Sanremo Writer 2014.

Un percorso di tutto rispetto, mi inchino alla perseveranza, alla tenacia e alla capacità che dimostri nel saper distillare gli insegnamenti positivi da ogni esperienza quindi, ora ci regali una perla della tua saggezza?

Ragazzi i giudizi sono soggettivi e lasciano il tempo che trovano. Non bisogna abbattersi per un brutto giudizio, né esaltarsi per uno positivo. Si cerca di isolare il proprio ego e fare tesoro dei consigli del giudicante. Non importa che sia un addetto ai lavori o un lettore qualsiasi, in fondo chi pubblica un romanzo non fa la radiografia ai lettori, ma contano i numeri di vendita, la posizione in classifica e il denaro guadagnato. I concorsi servono per farsi conoscere e in caso di piazzamento per fare curriculum, quindi si prende tutto in modo disincantato. Ho fatto parecchia esperienza in vari concorsi più o meno prestigiosi e la polemica non è mai mancata. A Io scrittore giudicavano gli scrittori in gara basandosi solamente sull’incipit, e vi garantisco erano spietati. A Masterpiece avevamo fondato un gruppo e i commenti erano come qui, acidi, pieni di livore e invidia, ci chiamavano i Rosiconi. Chi vince va sempre sulla graticola. Per concludere a CasaSanremo Writers io sono arrivato tra i 19 finalisti su più di 400 autori, ho fatto un’intervista al Palafiori e mi sentivo quasi un divo. Il mio romanzo era inedito…e tale è restato. Dalle mie parti si dice, finita la festa, finito il brio. Buona serata a tutti.

Buona serata e buona vita a te Giuseppe e un sincero augurio di un futuro carico di soddisfazioni.