Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere

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Leggo il commento di Bianca Stanco  sull’intervista rilasciata a Il Giornale, dal critico letterario Alfonso Berardinelli e trovo un continuo ritorno di giudizi lapidari del tipo:

“…impossibilità dell’esistenza di classici contemporanei”.
della letteratura è rimasto soltanto il nome. È l’ora dei velleitari, specie in poesia”.
“… la critica ha perso il ruolo trainante e militante”.
“… svuotamento intellettuale nel panorama editoriale contemporaneo, un declassamento della poesia e della narrativa …”.
“Narrativa e poesia si sono così dilatate da essere entità senza forma né confini”.
“È un caso disperato. … il 90 % della poesia che si pubblica non è né brutta né bella. È nulla. Nessuno potrebbe leggerla”.
La poesia “è diventata il genere letterario di chi non sa scrivere”…“i poeti mediamente non hanno idea di cosa sia un verso”.

Da brivido!, ma è davvero così?

No, non può essere così.

Con tutto il rispetto che sempre nutro per chi ha militato per anni nell’ambiente letterario e culturale che certamente ha molto da insegnare, soprattutto a me, ciò nonostante mi sento di dissentire. In questo nostro millennio la letteratura sta sicuramente soffrendo di ipossia dovuta al sovraffollamento, ma siamo sicuri che sia davvero un male?, non è invece uno stimolo alla ricerca, alla critica e alla curiosità?
Sento dire:
“Se l’editoria si rifiutasse di pubblicare almeno i due terzi di quello che pubblica, si riuscirebbe a fare un po’ di chiarezza”.
La campana stona un po’.
Si dà troppa importanza alle case editrici, in fondo sono “enti commerciali” che vivono e proliferano sull’attivo di bilancio. Non è sano conferire il potere di indottrinarci a chi ha troppi interessi da soddisfare. L’obiettività non è una virtù che appartiene al business. Un tempo si diceva: “Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere”, e oggi si vorrebbe che il contadino ci dicesse ciò che è buono? Ciò che piace lo decide il lettore non il venditore perché se così non fosse allora avrebbe ragione Sgarbi quando ci chiama capre. Siamo un popolo istruito, distratto forse, un po’ pigro, ma il popolo dei lettori è un popolo istruito e i mezzi di informazione non mancano.
Leggo sull’articolo di Bianca Stanco:
Il lettore medio non ha più le facoltà per scegliere e comprendere di cosa parla un libro.”
Rabbrividisco e m’indigno.
Io sono una lettrice media e non permetto a nessuno di dirmi che non ho la FACOLTA’ di scegliere e comprendere di cosa parla un libro. Un urlo mi squarcia dentro e mi sento ferita da questa affermazione.
È vero che l’enormità della produzione di libri (vado cauta e non definisco tutta la produzione in circolazione chiamandola: romanzo e neanche opera) può metterci in mano delle vere ciofeche e ciò può deluderci, può indignarci perché ci sentiamo frodati: pensavamo di poterci concedere un momento di bella lettura invece no; ma ciò succederà qualche volta, non sempre; certe lezioni si imparano e aiutano a raffinare le scelte; se si dovesse ripetere potrebbe essere solo per un difetto di distrazione. Ci stiamo abituando un po’ tutti a leggere gli incipit che spesso sono disponibili anche sulle biblioteche on line; abituiamoci a essere propositivi, costruttivi e critici. Abituiamoci ad ascoltare il consiglio di amici, il passaparola rimane sempre il miglior modo per scegliere con il minimo rischio.
Ancora: “da solo il lettore non capisce che sapore ha un libro”. Un’affermazione di questo tipo denota un orribile disprezzo verso i lettori considerati al pari di humus, frutto della degradazione e rielaborazione degli interessi commerciali delle multinazionali dell’editoria e buono solo come fertilizzante per far fiorire talenti senza talento e casi letterari senza caso.

Per quanto riguarda poi l’affermazione che: “I narratori hanno un solo obiettivo, ossia il Premio Strega”, e ancora “l’assenza di scrittori creativi, coscienti, in grado di rapportarsi con il pubblico e soprattutto consapevoli della cosa da raccontare” mi ariva come alibi e denota inerzia e pigrizia a conferma che chi vuole davvero fare informazione e critica letteraria deve armarsi di pazienza, falce e macete per avventurarsi nella giungla di edizioni che vengono sfornate ogni giorno. Il critico letterario non può più starsene seduto comodo sul divano e aspettare che gli arrivino i libri da leggere e recensire fidandosi del marchio editoriale impresso in copertina, oggi il critico letterario deve cambiare strategie e scavare con pazienza, intuizione e un pizzico di fortuna, come fanno e hanno sempre fatto gli archeologi.
Chi afferma che “La letteratura non ha più a disposizione un pubblico competente, né nell’ambito della narrativa né in quello della poesia. Non vi è più la ricerca di nuovi talenti, di curiosità.”, apparterrà forse a quella parte della critica stanca, che ha tanto operato nel settore d’aver esaurito l’amore per la ricerca della cultura il cui entusiasmo si è spento, soffocato dal peso delle troppe novità tecnologiche un po’ incomprese e un po’ pressanti che ora vorrebbe riposare sugli allori e invece gli allori riconosciuti sono inferiori alle aspettative?

M.B.

La Fiera delle Parole contro Bitonci – atto unico

 

Antefatto
PADOVA. Nel documento di programmazione attività culturali allegato al bilancio di previsione 2016 manca la Fiera delle Parole, non è prevista, cancellata!, dimenticata? No, sostituita.

fiera delle parole

Sembra che nell’organizzare l’edizione del 2015 il/la Patron del Festival della parola scritta sig.ra Bruna Coscia non abbia accolto i suggerimenti del sindaco. Massimo Bitonci si è risentito decidendo di sopprimere l’evento per poterlo organizzare liberamente secondo le linee previste dalla sua giunta: “…, non vedo per quale motivo il sottoscritto, che non più tardi di un anno e mezzo fa è stato votato dalla maggioranza dei padovani insieme con un preciso programma elettorale pure in campo culturale, dovrebbe ora disattendere quel programma e replicare gli eventi culturali delle amministrazioni precedenti.” (Corriere del Veneto 20/01/2016)

La Fiera delle Parole che è arrivata alla sua 9° edizione, le prime 4 svoltesi a Rovigo e traslocata a Padova dal 2011, ha offerto negli anni incontri e spettacoli vantando la presenza di intellettuali, autori e artisti che hanno sempre dimostrato di apprezzare la nostra bella città e la sua iniziativa.
Il centro storico della città per una settimana si è animato di eventi organizzati nei palazzi simbolo della cultura e spettacolo patavino come il teatro Verdi; il meraviglioso palazzo della Ragione, il Palazzo Moroni, sede del municipio; le scuole e la storica Università, la seconda in Italia dopo Bologna che nella lista dei nomi illustri che hanno vi insegnato può vantare la presenza di Galileo. Il caffè Pedrocchi, detto caffè senza porte, antico ritrovo degli intellettuali; per non parlare delle librerie grandi e piccole che in occasione di avvenimenti come questo sono per ovvi motivi in prima linea. L’offerta fornita ha ottenuto risultati crescenti negli anni e l’ultima edizione, quella di ottobre 2015, ha attirato in città 70 mila persone in sei giorni.
Si conclude così la storia della Fiera delle Parole versione padovana. La 10° edizione dovrà trovare una nuova location. Padova chiude le porte alla kermesse di Bruna Coscia.
sgarbi e bitonciDichiara il sindaco Massimo Bitonci: “Ho proposto a Vittorio Sgarbi di fare il direttore artistico di un grande festival letterario che si terrà a Padova in ottobre. Un festival aperto davvero a tutti, senza alcuna ideologia di carattere politico. Un festival ad amplissimo raggio, con la presenza di autori italiani e internazionali. Un festival che avrà una formula e magari anche un nome diversi da quelli che ha avuto in passato”.
Diceva un noto cantautore: “Non cambiar la regola, se regola già c’è” e se poi la regola non era così male?, ma già ben collaudata?, un peccato cancellarla. Certo le imperfezioni ci sono, ma i collaudi a questo servono. Non sarebbe stato meglio partire da una piattaforma già strutturata per ingigantire l’evento?
La ragione della scelta drastica di eliminare la Fiera delle Parole per avviare un evento culturale tutto nuovo mi sembra la conseguenza di una totale mancanza di umiltà e dello smarrimento dell’obiettivo che rende sacro un evento culturale: la cultura.
Non riusciamo proprio a imparare niente dalla storia. Siamo davvero i figli sciocchi dell’Antica Grecia? Le guerre si fermavano durante i giochi Olimpici e noi non riusciamo a mettere da parte l’arrivismo e i giochi di potere per celebrare degnamente le doti letterarie di intellettuali e artistiche?
Tutti pronti a schierarsi ora da una parte e ora dall’altra. Sembra la fiera del galletto, il galletto padovano appunto, che impettito fronteggia l’avversario pronto a morire pur di difendere la posizione di supremazia. Le guerre iniziano sempre così e poi tutti perdono sempre qualcosa. Non imparerà mai l’essere umano che le sinergie aiutano a migliorare e a crescere?
Ed è così che la kermesse letteraria che poteva diventare un evento di risonanza internazionale e dare risalto alla nostra bella città, la città dei “Gran Dottori” ora cambierà volto.
Intanto la Fiera delle Parole inventata e organizzata da Bruna Coscia, è contesa dalle città e paesi limitrofi, la vuole Verona, la chiede Este, la reclama Rovigo. Questo evento sta prendendo un’identità itinerante.
apollo1Non ci resta che invocare la protezione di Apollo e sperare che non imbracci il suo arciere.
Alla fine, tra i due litiganti potrebbe risultare vantaggioso avere due eventi a cui assistere e, se vogliamo vedere il lato positivo, una maggiore offerta culturale: un festival di sinistra e uno di destra e, noi in mezzo; noi che poco ci curiamo delle beghe di palazzo; che leggiamo il libro e non incensiamo l’autore; che non chiediamo la razza, la religione, l’ideologia dell’autore quando acquistiamo un libro, ma leggiamo la sinossi e l’incipit per capire se ci può piacere la storia; noi che siamo critici e sappiamo leggere con attenzione cogliendo il buono e lasciando il cattivo, sposando il giusto e condannando gli errori.

Speriamo però che non si mettano in competizione per farsi i dispetti e che scelgano due periodi diversi per non trovarci nell’imbarazzo di dover scegliere a quale evento partecipare, perché a casa si fa zapping comodamente seduti sul divano quando le emittenti si fanno concorrenza con programmi interessanti, in casi particolari si registra una trasmissione mente se ne segue un’altra, ma per essere presenti agli interventi di due autori contemporaneamente ci vuole quel dono che ci è stato negato e che nemmeno la scienza è ancora stata in grado di produrre, chissà se Apollo ci verrà in aiuto lo chiederemo alla la sacerdotessa detta Pizia.

10363718_939424692772931_689260281877936841_n  M. B.

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Libro nuovo (2013) Reperto occasionale di Gianni Papa

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Libro nuovo – 2015 Il cuore aspro del

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Libro Vecchio (in prima pubblicazione nel 1922) Siddharta di Hermann Hesse

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Libro nuovo – 2013 L’OCEANO NEL POZZO di Nino Famà

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Davide Bottiglieri – Le cronache di Teseo

Carissimi amici oggi la famiglia di Letterando si allarga e accoglie un nuovo autore che vado a presentarvi.

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Nome: Abraham Tiberius Wayne (alias Davide Bottiglieri)
data e luogo di nascita: 28 aprile del 1992. Salerno (Italia)
segno zodiacale: Toro
blog: Abram Tiberius Wayne
Nonostante la sua giovane età ha già una collezione di riconoscimenti di tutto rispetto:
– Premio Letteratura Italiana Contemporanea nel settembre 2014, indetto dalla Laura Capone Editore con la quale compie il suo esordio editoriale con la silloge Poeti Contemporanei.
– Nel 2014 viene inserito nella collana Riflessi della Pagine Editore.
– Nel maggio 2015 vince il XII Concorso di Poesia d’Amore ” Tra un fiore colto e l’altro donato” indetto dalla Aletti Editore.
– Nel luglio 2015 viene pubblicato nell’omonima silloge.
– Vince il concorso “Cronache dalle terre oscure”,con tre racconti brevi fantasy.
– Nell’agosto 2015 viene pubblicato nell’antologia Felicemente Horror vincendo la selezione proposta dal noto blog letterario Pegasus.
– Sempre nell’ottobre 2015 risulta finalista del concorso “E’ già autunno!” indetto dalla Montegrappa Edizione e viene inserito nella XVII raccolta antologica “Les cahiers du Troskij Cafè”.

Davide è nostro ospite perchè voglio presentarvi il suo libro:

Le cronache di Teseo

Racconti – Edizioni Les Flaneurs

Authore: Abraham Tiberius Wayne (Davide Bottiglieri)

€ 2.99

“Un libro che raccoglie sei racconti dedicati all’eroe greco Teseo. Un fantasy dall’anima ellenica”.

Un libro che raccoglie sei racconti dedicati all’eroe greco Teseo. Un fantasy dall’anima ellenica”.
È proprio così che si presenta questo libro che si legge veloce e con piacere. Davide ci racconta le prove che si trova a dover affrontare Teseo per dimostrare di meritare il trono in successione al padre.
È un viaggio fantastico che l’autore descrive poggiando sulle basi della mitologia classica arricchendo di particolari fantasiosi che ne alleggeriscono il peso e animano di avventura. Molti sono i nomi di dei, semidei, eroi, e altre figure, più o meno moti a tutti, che hanno popolato i racconti epici e che l’autore mette a intralciare il cammino dell’eroe, a volte per aiutarlo nelle sfide altre volte per mettere a prova la sua forza, la sua saggezza, la sua umanità e il suo valore di uomo e di guerriero al fine di forgiare la figura ideale di sovrano. È così che l’autore ci consegna l’immagine di un re esemplare: un sovrano ideale.
Le scene di lotta sono ben descritte e le atmosfere che ne emergono sono in perfetta sintonia con l’epoca riuscendo tuttavia ad evocare immagini fantastiche che scivolano in paesaggi degni della classica narrazione fantasy e quello che io definirei l’universo fantastico.

“La raccolta mira a interessare lettori adolescenti! La mitologia classica è bellissima, tuttavia non sempre la si fa apprezzare a dovere nei licei (io per primo l’ho amata tardi); inoltre c’è da aggiungere che non si tratta di una lettura semplice perché spesso appesantita dagli intervalli filosofici che ne rallentano un po’ il ritmo. Ho provato a riproporre degli episodi che ho trovato affascinanti, in una forma più appetibile all’adolescente di oggi (gli scontri e la violenza non sono mai mancati nell’epica classica), facendo attenzione a non alterare la storia e le caratteristiche del mito: in pratica, ho cercato di trovare una chiave di avvicinamento alla letteratura greca per chi non la digerisce ancora nella sua forma originale”.

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Quindi un libro adatto a tutte le età, molto originale che noi di Letterando consigliamo e vi consigliamo anche di tenere d’occhio questo autore emergente che non mancherà di regalarci ancora sorprese e successi.

Le avventure romantiche di Laura Bellini

Biografia

foto lauraLaura Bellini nasce qualche decennio fa a San Piero in Bagno, un paesino adorabile dell’Appennino Tosco-Romagnolo. Vive in una casa molto affollata insieme a due cani e un gatto. Scrive per passione e legge per amore. Le sue pubblicazioni sono tutte disponibili su Amazon, in formato ebook o cartaceo. I suoi precedenti romanzi sono: “Il coraggio dell’amore” (2009), “Lontano da te” (2010), Ancora tu” (2010), “I disegni imprevedibili del destino” (2011) e “Il mondo dopo te” (2012) “Il gioco dei ricordi” (2013), “Quel nome portato dal vento” (2014), A-Mors (2015). L’eco del tuo respiro (2015)

L’eco del tuo respiro

Sinossi

Maggio 1383 Aliénor Dumont è rassegnata a sposare Adam Moreau, ma l’incontro con il destino cambierà le sorti di un intero regno mettendo in gioco le vite delle persone a lei più care. C’è solo un modo per evitare che chi ama soccomba e Aliénor non esita a sacrificare se stessa pur di donare un futuro alla sua famiglia.

Diciotto anni più tardi Arwen, erede al trono, percorre la strada che dall’assolata capitale conduce al freddo nord, pronta a conoscere il suo promesso sposo per coronare il sogno del padre di vedere le famiglie Moreau e Dumont unirsi. Lungo la strada però, due occhi violetti le rapiscono il cuore. Ismael e Arwen, due cuori destinati ad appartenersi. Il loro amore però nasce sotto una cattiva stella. I due conoscono solo parte del passate del regno in cui vivono. Arwen è promessa al fratello di Ismael, loro erediteranno lo scettro che un tempo apparteneva a una famiglia scomparsa nella furia della guerra che ha devastato il regno anni prima della loro nascita. Una guerra scatenata dall’amore, l’unico sentimento in grado di cambiare le sorti di un intero popolo. E sarà l’amore a guidare le scelte dei due ragazzi. Essi si amano e si perdono, ma niente sarà in grado di minare il sentimento che li lega. La forza dell’amore travolge i giovani ragazzi innescando una lotta dall’esito incerto contro il destino.

In questo romanzo si racconta il coraggio di un amore che riesce a resistere alla vita, che abbatte ogni ostacolo pur di guadagnarsi il diritto a essere vissuto. Si narra il sacrificio, perché non c’è gesto di amore più grande.eco

Estratti

Arwen sentì il cuore stringersi, se avesse potuto seguire il suo istinto, si sarebbe alzata e l’avrebbe abbracciato così forte da togliergli il respiro.

Le mancava. Nessuna notte con Robert avrebbe mai potuto sopperire la sua assenza o darle più piacere di quanto ne provava solo respirando l’odore di Ismael anche da lontano.

Arwen pensava di svenire, il dolore che quella confessione le fece esplodere nel petto era insopportabile. Avrebbe preferito morire in quello stesso momento piuttosto che comprendere la portata di quella dichiarazione. Aveva il respiro corto e faticava a mettere a fuoco le immagini. Abel le si avvicinò toccandole un braccio che lei scansò in malo modo. Non sopportava la vicinanza di quell’uomo.

«Io lo amo con tutta me stessa, Abel. Lo amo tanto da poter rinunciare a lui se questo significa salvare la sua vita.»

«Non andartene» lo pregò la principessa ignorando la presenza di Abel.

«Devo» rispose con un sorriso amaro. «Ma quando l’inverno sarà finito tornerò.»

«Ismael» pronunciò quel nome sottovoce sfiorandogli la mano con le dita. «Io ti amo.»

Lui restò immobile con il cuore che sussultava nel suo petto, se le avesse risposto non sarebbe più stato in grado di lasciarla andare. D’altro canto non poteva non farlo, lui amava Arwen con tutto se stesso. Le strinse le mani e incurante della presenza del padre la attirò a sé per baciarla.

«Ti amo anche io Arwen» ammise con la fronte poggiata alla sua. «Ti amo e ti prometto che tornerò.»

Dove acquistare il libro

 http://www.amazon.it/Leco-del-respiro-Laura-Bellini-ebook/dp/B014T2XKJW/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1443772491&sr=8-1&keywords=l%27eco+del+tuo+respiro

Quel nome portato dal vento

Sinossi

Ieri: la famiglia McTavish, nobile e influente stirpe del regno di Seaworld, viene sterminata da un nemico misterioso e sopravvivono soltanto i due fratelli Diarmaid e Duncan che, una volta fuggiti, vengono protetti e salvati dalle creature fatate dei boschi. Oggi: Maeve è l’erede dei Grahm e sta per andare in sposa a suo cugino Logan Frey, l’arrogante erede del nord del regno. Tuttavia, Maeve non può nascondere l’attrazione e il sentimento che la legano a Ryan, soldato semplice agli ordini di Lord Grahm. La differenza di status impedisce la loro unione e i due non possono che rassegnarsi al loro destino. È proprio il destino, però, a cambiare le carte in tavola quando Lord Grahm viene assassinato, Maeve rapita e Ryan accusato di omicidio. Sarà allora che il passato travolgerà il presente con le sue spire e riporterà in superficie il nome che i nemici avevano tentato invano di cancellare: quello della famiglia McTavish.

Quel nome portato dal vento è l’affresco eterogeneo di un regno in cui pace e guerra si fondono e i confini tra bene e male si assottigliano. Maeve, eroina forte e indimenticabile, capirà che l’amore non ha un unico nome e che non lo si può definire e, attraverso di esso, troverà il coraggio per affrontare il dolore e per affermare se stessa fino all’imprevedibile, sconvolgente finale.

uel nomeEstratti

Mio padre ha ragione, dovrei considerarmi fortunata, non desiderare ciò che non potrò mai ottenere. Fra meno di un mese sposerò uno dei più ambiti ragazzi del Regno, le nostre casate governeranno i due terzi di Seaworld, i nostri figli erediteranno tutto questo e io non ho il diritto di lamentarmi.

Proprio mentre sto chiudendo le pesanti tende in velluto rosso, Ryan alza lo sguardo verso me, i suoi occhi mi tengono incollata alla sua figura. Abbasso piano le palpebre e una lacrima scende veloce sulle mie guance.

Fra pochi giorni non lo vedrò più e allora dimenticherò il suo viso, sorriderò di questa infatuazione e il mio cuore smetterà di fare male.

Lui ride, lo stelo di erba con cui mi ha solleticato poco prima infilato in bocca.

«Mi fai una promessa?» Chiede voltandosi su un fianco in modo che io non possa eludere i suoi occhi.

Sorrido. «Non posso prometterti qualcosa che non so.»

«Dona la tua verginità a chi vuoi, fallo con il tuo futuro marito o con l’uomo che dici di amare, ma poi fai l’amore con me.»

Mi si secca la gola, non trovo le parole per rispondergli. Mi stendo accanto a lui e gli accarezzo i capelli, le nostre labbra sono vicine, ma lui non si muove. Allora lo faccio io, le poso con cautela sulle sue, faccio scorrere la punta della lingua su quei petali di rosa, le mordicchio e d’improvviso mi trovo sopra di lui; la sua mano che mi trattiene la nuca, le nostre bocche incollate in un bacio che sembra non avere fine.

Vorrei che tutto questo durasse per sempre. Mi fermerei in questo spiazzo erboso con Jack fino alla fine dei miei giorni, gli darei dei figli; ma non è la vita che lui vuole. Mi troverei sola dopo qualche anno ad attendere un suo ritorno con l’incertezza di non rivederlo mai più. È questo il bello di Jack, la sua totale e irrefrenabile voglia di libertà.

«È un sì?» Mi domanda senza smettere di baciarmi.

«Vedremo» gli rispondo sorridendo.

Sono felice. Accanto a lui dimentico ogni cosa, i problemi non esistono e io non sono più Maeve Grahm, erede delle terre di mio padre. Non so più chi sia Diarmaid, meno che mai Logan Frey e non conosco il motivo della mia fuga da casa. Qui, fra le sue braccia io sono semplicemente Maeve e questo mi riempie l’animo di vita.

Dove acquistare il romanzo

http://www.amazon.it/Quel-nome-portato-dal-vento/dp/8897810403

Paola Ferrero: tra danza, canto, pittura e scrittura.

Paola Ferrero

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Biografia

Nata a Torino nel 1969 sotto il segno del Leone, ma concepita a New York per uno strano disegno del destino, mi è capitata in sorte una famiglia con autore. Ho sempre amato la lettura e la scrittura di rimando. Come anche la danza, il canto e la pittura.

Dopo aver riempito pagine e hard disk di lavori di ogni genere, ho pubblicato la mia prima raccolta di poesie “Parole d’amore insano” con Liberodiscrivere, editore genovese free – raccolta precedentemente selezionata da Il Filo, con cui non ho accettato di pagare per pubblicare – nel 2009.

Oltre a questo romanzo breve sono autrice di un secondo lavoro semifinalista al torneo di GEMS 2013, una romantica storia fantascientifica, e di un terzo romanzo di narrativa-drammatica che era in finale al “Cinquantesimo Marcelli”. Sto lavorando alla seconda raccolta di poesie, ho finito il quarto romanzo di cui sto curando l’editing, ho progetti per altri romanzi e gestisco due blog.

A seguire questo romanzo dovrebbero venire altri due dello stesso genere, il primo dedicato ai sentimenti e a un imprevisto abuso sessuale, il secondo alla malattia e morte della madre della protagonista.

Di tutt’altro genere gli altri progetti. Denominatore comune è solo l’ampio spazio dato ai sentimenti e al cambiamento.

Dipingo ancora. Amo la cucina, gli animali e guardare il cielo. Leggo sempre e di tutto, scrivo sempre e ovunque.

Romanzi

Gli Attimi in cui Dio è musica

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Questo mio è un romanzo breve, circa 212mila caratteri, narrato in prima persona da una diciassettenne che vive nella provincia di Torino negli anni ’80.

La sua vita viaggia su due binari. Da una parte c’è la quotidianità di una famiglia distrutta, con una madre abbandonata e una sorella che pare un’estranea; lavorano duro per pagare debiti e usurai, perse nelle nebbie della pianura contadina, schiave di un minimarket che procura loro il minimo indispensabile. Dall’altra parte c’è il suo sogno di fare la ballerina e di vivere una vita diversa, c’è il suo tragitto quotidiano in treno fino a Torino, dove studia e compie i primi passi verso una carriera difficile ed effimera.

Nella sua storia ci sono amici con cui condivide la pendolarità, altre persone con cui sogna di sfondare, altre ancora con cui intreccia relazioni solo in parte sentimentali. Ciò che conta è la musica e la possessione che lei sperimenta sul palco. C’è un’audizione per il primo spettacolo importante, c’è la fatica delle prove e la magia del debutto. Ci sono tutti gli attimi che lei fotografa con cura, la sua vita.

I capitoli non hanno un titolo o, meglio, lo hanno tutti uguale. Tre puntini di sospensione che vogliono sottolineare “l’istantanea” di ogni momento vissuto in questa avventura. Tante polaroid che compongono un mondo in cui lei deve vivere la sua adolescenza, il suo sogno nel momento in cui la vita le permette almeno di tentare di realizzarlo.

Ad accompagnare la sua avventura c’è una colonna sonora, venti brani che riportano a quegli anni e che potrebbero essere usati nelle eventuali presentazioni, creando eventi live unici e irripetibili.

Il genere è narrativa, può essere visto come memoir più che come romanzo di formazione. Ad apprezzare maggiormente il testo, finora, è stato un pubblico femminile, (anche di persone del settore dell’editoria) prevalentemente adulto.

Il romanzo ha partecipato alla scorsa edizione del Premio Calvino. Punto di forza, secondo il comitato di lettura, è la leggerezza che sfiora l’edonismo. La ripetitività descritta nell’alternarsi tra una vita e l’altra, in un certo qual modo voluta appunto per sottolineare il sentito della protagonista, sembra invece il punto debole.

Essendo fortemente autobiografico, il materiale non mi è mancato.

Iniziato come un esercizio per affrontare la pagina vuota – scrivendo la prima cosa che mi veniva in mente – ha subito preso forma come un tributo alla danza e a ciò che ha significato nella mia vita, con tutti gli episodi “puri” che ho vissuto nel tentativo di realizzare quel sogno, sopravvivendo a tutto il resto. I personaggi di contorno sono stati rimescolati tra loro onde evitare che qualcuno pensasse di ritrovarcisi. Così anche i tempi e i luoghi sono romanzati, ma veri.

Scheda libro

Gli Attimi in cui Dio è musica, Lettere Animate 2014

Formato ebook, a partire da 1,99€

Formato cartaceo, prezzo di copertina 10€

Acquistabile

http://www.amazon.it/Gli-attimi-cui-Dio-musica-ebook/dp/B00IJ36AXQ/ref=pd_rhf_gw_p_img_14?ie=UTF8&refRID=1X6FCBWHYTDY39KQ1ZJG

Racconti

La caccia

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All’interno di un privè, Wendy, da abile cacciatrice, sta cercando qualcuno. Mentre vaga tra uno scenario e l’altro, nell’eccitazione che le ruota intorno, riesce a individuarlo e ad attirare la sua attenzione. Lui è Michael, il vampiro che sta cacciando e che deve eliminare. Ma la notte avrà dei risvolti inaspettati, perché Wendy cadrà nel più appagante fallimento della sua carriera.

Racconto erotico di circa 20 pagine, il primo di una serie, incentrato su una setta di cacciatori di vampiri e le loro missioni non sempre riuscite.

Scheda

La caccia, collana “Carnet erotique” per Lettere Animate, 2015

Formato ebook, offerta estiva a 0,49€

Acquistabile

http://www.amazon.it/Caccia-Carnet-%C3%89rotique-Paola-Ferrero-ebook/dp/B00WA9PAQ8/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1438951749&sr=1-1&keywords=la+caccia+carnet+erotique+paola+ferrero

L’altra donna

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L’incontro tra Loretta e Laura fa scattare la rabbia di Loretta, donna tradita per l’ennesima volta . Eppure Laura non sembra reagire all’aggressione, tanto da rimanere vittima di un incidente. Da quel momento per Loretta e per Andrea inizia un incubo. L’assenza della giovane amante non migliora le cose tra loro, ognuno preso dai propri fantasmi, incapaci di ritrovare l’armonia che c’era in precedenza. Nel silenzio vanno avanti, consumandosi entrambi. Le colpe, l’amore, le solitudini che insieme accompagnano e dividono la coppia. Con un piccolo colpo di scena finale. Storia d’amore e di fantasmi, linguaggio esplicito e introspezione.

Un racconto di 20 pagine che unisce la ghost story al thriller psicologico.

Scheda

L’altra donna, collana “I nuovi brevissimi” per Lettere Animate, 2015

In ebook, offerta estiva a 0,49€ su tutte le piattaforme.

Acquistabile

http://www.amazon.it/Laltra-donna-I-Nuovi-Brevissimi-ebook/dp/B00XM8YLCU/ref=pd_rhf_gw_p_img_14?ie=UTF8&refRID=0ZP57RXSC5RA38ZT1NVH

Altre informazioni utili

Pagina Facebook

www.facebook.com/pages/Paola-Ferrero/219599868064955

Blog

http://lestoriediclara.blogspot.it/

Il silenzio dell’amore di Rujada Atzori

Oggi inauguriamo una nuova rubrica dedicata agli esordienti: perché Letterando non dorme mai! Non sono poche le pagine virtuali che questo blog dedica agli scrittori esordienti, ma ci è sembrato giusto creare uno spazio facilmente fruibile, dove il lettore può trovare tutti i riferimenti di cui ha bisogno in modo snello e immediato.

Iniziamo con Il silenzio dell’amore di Rujada Atzori.

copertina Rujada

Modalità pubblicazione: autopubblicato

Data pubblicazione: 18 giugno 2015

Pagine: 93

Prezzo: 0,99 cent

Altre informazioni: a breve anche in cartaceo

Sinossi:

«Magari riesco a farti dimenticare Stefano…» sussurra accanto alle mie labbra. Abbasso lo sguardo soffermandomi sulla sua bocca, ho una voglia incredibile di sentirla sul mio corpo. «Non c’è riuscito nessuno, non ci riuscirai nemmeno tu…»

Niky è innamorata da sempre del suo migliore amico, Stefano, ma per paura di rovinare la loro amicizia tace. Il silenzio dell’amore ha il costo della sofferenza. Prigioniera dei suoi sentimenti cerca di soffocarli, prima in relazioni sbagliate e poi con il sesso occasionale. In una notte di passione conosce un uomo misterioso che vuole abbattere i suoi silenzi scavalcando il muro dietro cui si difende. Niky si troverà a fidarsi di uno sconosciuto dal fascino magnetico. Può l’amore di sempre, puro e incondizionato, venire offuscato dalla passione? Rujada Atzori ci parla dei silenzi dell’amore, quelli che si bloccano nel cuore tacendo verità che potrebbero cambiare il corso del nostro destino. Per ricordarci che anche i silenzi hanno un suono…il suono dell’amore.

Estratto:

Mi lascio andare a un pianto liberatorio, forse. Ma non libera niente. Mi sento male. Vorrei non averlo mai amato così tanto, vorrei non essermi mai innamorata di lui, vorrei non essere così debole. Non sono mai riuscita a dimenticarlo, è sempre stato nel mio cuore, dal primo giorno. Chissà se mi passerà mai, chissà se un giorno ci penserò e sorriderò di questo amore, chissà se riuscirò mai ad andare avanti. Credevo che l’amore rendesse felici, liberi. Credevo che l’amore fossero sorrisi ogni mattina. Credevo che l’amore fosse mangiare senza paura di ingrassare. Credevo che l’amore fosse magia. Credevo che l’amore fosse ridere a crepapelle, sentirsi sempre a un metro da terra. Credevo che l’amore riuscisse a fare tutto, anche le cose più improbabili. Credevo che l’amore fosse guardarsi e capirsi senza tante spiegazioni. Credevo che l’amore guarisse ogni male. Credevo che l’amore facesse scoppiare il cuore di emozioni. L’amore non è niente di tutto questo. L’amore è bastardo. T’illude, ti spegne. Mi asciugo con rabbia le lacrime e prendo la bottiglia di vino bevendo un lungo sorso. Non m’importa cosa succederà dopo, non m’importa se mi sentirò così male da vomitare tutta la notte, voglio solo che questo dolore, questo vuoto che sento all’altezza del petto, questo vuoto che mi squarcia il cuore in mille pezzi, sparisca. Voglio solo che sparisca. Tutto. Ricordi, risate, abbracci, baci, sguardi, carezze, parole non dette. Voglio che sparisca tutto dalla mia mente, dai miei ricordi.

Biografia:

Rujada Atzori è nata il 27.02.1990 e abita in Sardegna. The secret una scommessa d’amore è il suo primo romanzo pubblicato con la Butterfly Edizioni il 25 agosto 2014. Nell’aprile del 2015 decide di autopubblicarsi mettendo online il suo racconto: Un cameriere solo mio nella mia vita (im)perfetta, che in un mese e mezzo è stato acquistato da più di duemila persone. A giugno esce con un nuovo racconto: Il silenzio dell’amore, entrando subito nella classifica dei top 100 di Amazon.

Link per l’acquisto:

Il silenzio dell’amore: http://www.amazon.it/Il-silenzio-dellamore-Rujada-Atzori-ebook/dp/B00ZO77HGY/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1434605902&sr=1-1&keywords=il+silenzio+dell%27amore

The secret una scommessa d’amore: http://www.amazon.it/The-Secret-Digital-Emotions-scommessa-ebook/dp/B00N07R0JE/ref=pd_rhf_dp_p_img_4 ( per ora solo ebook)

Un cameriere solo mio nella mia vita (im)perfetta (ebook e cartaceo): http://www.amazon.it/Un-cameriere-solo-mio-perfetta-ebook/dp/B00VIJTYEA/ref=pd_rhf_dp_p_img_4

Il recensore da censura, ossia la stellina che stronca.

di Monica Bauletti
di Monica Bauletti

Carissimi amici di letterando, scrittori e lettori è a voi che mi rivolgo con questo articoletto da “una stellina”. Oggi la curiosità mi ha spinta a navigare tra i vari book stor di vendite on line che propongono, per l’appunto, romanzi e ho seguito la via delle stelline. Mi sentivo un po’ “commodora” e volevo tracciare la rotta seguendo le “stelline”, ossia facendomi guidare dal gradimento dei recensori che lasciano il commento e illuminano le stelle sul romanzo dopo averlo letto. Ahimè mi sono subito persa, Se è vero che le stelle non mentono e il bagliore della stella polare è visibile oltre ogni possibile abbaglio non è altrettanto vero che la media delle stelline assegnate dai recensori sia veritiera e inconfutabile. Uno strano disagio mi è preso vedendo comparire giudizi tremendi assieme a commenti favolosi ed è diventato difficile capire a chi credere. Se poi si passa da 1 stella a 5 stelle senza passare dal 2, 3, peggio del peggio! Come si fa? Quando ho iniziato a leggere i commenti cattivi accompagnati dalle pallide stelle solitarie il mio disagio è aumentato. Sì, perché i commenti a volte sono poco precisi, alcuni si potrebbero adattare a qualsiasi testo, storia e genere letterario. Ma insomma, perché questo disagio? In fondo è normale che ci siano opinioni diverse e divergenti, mica tutti i libri possono piacere a tutti. No aspettate, il mio pensiero in quel momento andava oltre, quelle recensioni sembravano dissonanti col vero gradimento, non sembravano scritte per il bisogno di esprimere un giudizio e per consigliare o meno la lettura del libro a chi ama leggere qualcosa di buono. Dovevo capire come mai un divario così grande tra buoni e cattivi giudizi, possibile che non ci fosse nessuna mezza misura, sì, perchè quello che mi balzava agli occhi era la serie di 5 e 4 stelline seguite dalla solitaria stellina che illuminanva il commento: “Ne sconsiglio l’acquisto” Ho subito sentito il bisogno di scoprire chi fosse l’autore della recensione stonata e mi è capitato di notare che si tratta di un recensore occasionale, il cui nome è sempre uno pseudonimo e che recensisce un solo libro per poi sparire. Ma va? Quel genio letterario, critico d’eccezione si è preso il disturbo di registrarsi sul sito di vendita book per postare la recensione a un unico romanzo?, ma quale onore, oserei dire. Sì, è un vero onore. Non per essere maliziosa o maligna ma mi puzza di marcio questa cosa. Non so voi, ma a me non quadra molto. Va beh, lascio a voi decidere se credere o no a quanto si legge sulle recensioni, Amazon è ammiraglia in queste acque dove si naviga seguendo le stelle a suon di stroncature, ma vi invito a verificare lo spessore culturale del recensore severo prima di prendere per buono il suo consiglio, controllate nel suo profilo quanti a quali libri ha recensito e così potrete farvi un’idea sul perché di tanto sdegno. Fate questa verifica soprattutto quando la stellina solitaria è sola e lontana dal firmamento luminoso delle stelline di gruppo. Se poi vi fidate di più dell’istinto che dell’opinione altrui tanto meglio, non leggetele proprio le recensioni, io per evitare condizionamenti le leggo dopo, le leggo per curiosità e per confrontami con le opinioni altrui. Però, che amarezza dover constatare che anche nel mondo letterario dove i pensieri dovrebbero volare liberi e lontani da gole arse da brame illegittime serpeggiano meschinità che nulla hanno da spartire col sapere. Ok, prendiamone atto e se proprio vogliamo andare sul sicuro affidiamoci ai buoni consigli di amici che quando ci parlano di un libro lo fanno senza secondi fini e sicuri di farci piacere. Buone letture, sane e “luminose”