Come si fa (cambia mestiere)

Consiglio N. 1: l’esperienza e i consigli di Laura Bellini

laura foto

Laura Bellini

Inauguriamo con la brava scrittrice Laura Bellini la sezione dedicata ai possibili mestieri alternativi. Caro esordiente, se ti va male c’è sempre un’alternativa…

«Hai davvero pubblicato dei libri?»

È una delle domande che ci si sente rivolgere più spesso quando si incontra qualcuno che ha casualmente trovato il tuo romanzo in libreria. Ti guardano come se fossi diventato un alieno e tu ti accorgi che nella loro mente si stanno formando immagini di soldi facili e notorietà.

«È il tuo lavoro, quindi?»

Eccola la domanda successiva, quella che ti permettere di infrangere tutti i loro vaneggiamenti.

«Si guadagna dal sette al dieci per cento sul prezzo di copertina, dubito che la vendita dei miei romanzi sia in grado di dare da mangiare a me e ai miei figli!»

In effetti è così, se non sei tra i pochi fortunati ad aver venduto milioni di copie, difficilmente quello dello scrittore potrà essere un mestiere per te, piuttosto dovrai barcamenarti fra una marea di altri impegni e la passione che ti spinge a creare storie.

Io, per esempio, nonostante abbia pubblicato sette romanzi, ho due lavori. Faccio  l’estetista in un centro massaggi del mio paese e la cuoca, (due giorni a settimana), nella caserma dei vigili del fuoco.

Strappo peli a signore attempate che vengono in vacanza nei centri termali cercando un amore passeggero che le faccia sentire ancora ragazzine, oppure taglio calli, respiro l’aroma inconfondibile dei funghi delle unghie, estirpo punti neri sperando che strizzando troppo il naso non fuoriesca altro, o faccio massaggi a persone convinte che una volta entrati nell’acqua termale non si debba più fare una doccia. Un ciclo di cure termali dura dodici giorni…

C’è da dire che stare fra la gente mi è d’aiuto per la costruzione dei personaggi dei miei romanzi. Perché fare l’estetista, a volte, è un po’ essere psicologi e saper ascoltare ciò che i clienti ti raccontano.

Essendo però questo un lavoro prettamente estivo e dovendo io fare la spesa anche in inverno, ho avuto la fortuna di trovare un posto come cuoca nella sopracitata caserma. Questo è il lavoro dei miei sogni, adoro cucinare, e quando ho iniziato già pregustavo l’idea dei manicaretti che avrei potuto creare, ma come spesso accade, la realtà non è proprio quella che si immagina.

La mia ditta si aspetta che in due ore io riesca, nell’ordine, a pulire, compilare una quantità indefinita di moduli, sistemare la merce in arrivo, eliminare gli involucri della merce, preparare il pranzo per mezzogiorno composto da un primo, contorni freddi, un contorno caldo, secondo e frutta, sparecchiare, lavare i piatti e ripulire ogni cosa prima di poter andare a casa. Ah…dimenticavo! Ogni cosa che si tocca va sanificata!!!

Adoro questo lavoro e non lo cambierei con niente al mondo, ma per guadagnarsi la pagnotta bisogna sudarsela, purtroppo non è sufficiente avere il proprio nome in copertina ed essere esposto fra gli scaffali di qualche libreria.

Eppure sono sicura che a qualsiasi scrittore, o aspirante tale, voi domandiate se la fatica vale la candela, la sua risposta sarà sempre affermativa.

Non c’è niente di più gratificante che vedere le pagine bianche che, a poco a poco, si anneriscono di parole. Niente che ti fa compagnia più dei personaggi di cui stai narrando le vicende. Essi ti faranno isolare dal mondo, perdere diottrie davanti allo schermo del computer, arrabbiare quando non seguiranno quello che tu avevi previsto per loro, ma saranno i tuoi migliori amici anche una volta che avrai posto la parola fine al romanzo.

Ecco perché noi, poverini squattrinati scrittori, continuiamo a scrivere e lo faremo anche se non guadagnassimo un caffè a settimana con le vendite dei nostri lavori!

 

Potete seguire Laura Bellini sulla sua pagina ufficiale  di Facebook https://www.facebook.com/IlMondoDopoTe?fref=ts

Un pensiero su “Come si fa (cambia mestiere)

  1. Bene! Quindi la prima cosa da fare è trovarsi un lavoro per vivere. L’editoria non paga. Ma proprio non paga niente! Anzi, sempre più spesso chiede soldi, Ma questa è un’altra storia e ve la racconteremo in un’altra occasione. Intanto prendete appunti.

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